La piada (impropriamente detta anche “piadina”) è tipica soprattutto dell’Appennino tra Forlì, Cesena e Rimini, è diffusa anche nel ravennate e nel resto della Romagna, fino a sconfinare nel Montefeltro, nella provincia di Pesaro e Urbino e nella Repubblica di San Marino. Non si presenta ovunque uniforme: ad esempio, la piadina forlivese, cesenate e ravennate è più spessa (per alcuni sa più di pane, insomma), mentre nel riminese (piada) tendono a stenderla molto sottile; quella pesarese, chiamata anche crescia o crostolo nell’entroterra, è sfogliata e saporita.

Piadina romagnolaIngredienti (per 10-12 piadine):
1 kg di farina (debole)
100 g di ottimo strutto
un pizzico di bicarbonato o una bustina di lievito chimico per torte salate
un cuccchiaio di sale
acqua frizzante q.b.

Preparazione:
Versate la farina a fontana sulla spianatoia, al centro mettete lo strutto a pezzetti, il bicarbonato o il lievito e  il sale; impastate il tutto con acqua tiepida fino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico e lasciatelo riposare per almeno 30 minuti avvolto in un canovaccio.
Trascorso il tempo, dividete l’impasto in 10 o 12 palline circa e stendetele col matterello. Lo spessore è variabile: la piada romagnola classica è più alta, circa 5 mm., quella riminese è sottilissima.

Cuocete le piade su una piastra molto calda, o sull’apposito testo, forandole con i rebbi di una forchetta e facendole ruotare molto spesso con un coltello a lama sottile o con una spatola.

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La piada (impropriamente detta anche 'piadina') è tipica soprattutto dell'Appennino tra Forlì, Cesena e Rimini, è diffusa anche nel ravennate e nel resto della Romagna, fino a sconfinare nel Montefeltro, nella provincia di Pesaro e Urbino e nella Repubblica di San Marino. Non si presenta ovunque uniforme: ad esempio, la piadina forlivese, cesenate e ravennate è...